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 L'ASTROLOGIA "IL CULTO DELLA CERTEZZA"

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MessaggioTitolo: L'ASTROLOGIA "IL CULTO DELLA CERTEZZA"   L'ASTROLOGIA "IL CULTO DELLA CERTEZZA" Icon_minitime24/07/08, 02:21 pm


Ricordando Lisa Morpurgo


IL CULTO DELLA CERTEZZA (gennaio 1989)


Nella finestrella solitamente riservata alle lettere dei lettori,questa volta no troverete nulla perché intendo dare una risposta ampia e spero esauriente a un gruppetto di missive che ho accumulato silenziosamente da alcuni mesi riservandomi, appunto, di dedicare a tutte quante un discorso generale.
Non citerò nomi o pseudonimi di questi richiedenti perché sebbene qualcuno di essi possa credere di riconoscersi come autore di un certo tipo di domande, la pura verità è che la stessa domanda, in termini press’a poco identici, mi è stata posta quattro o cinque volte.

In un certo senso,questo articolo si può considerare il rovescio di quello che ho scritto in risposta alla lettrice Grazia (Sirio’66) che contestava l’importanza dell’astrologia considerandola “una buffonata”.

Dal lato opposto troviamo una vasta, troppo vasta categoria di persone che hanno deciso di investire negli astri una fede cieca, irragionevole e pericolosa.
Ripeto: io rinnego il culto e la ricerca della certezza, sia nella vita di tutti i giorni sia – a maggior ragione – nell’astrologia.
È lo zodiaco stesso a suggerirci tale atteggiamento mentale poiché le sue simbologie sono al tempo stesso chiare e duttili e si prestano a una grande ricchezza di diversificazioni combinatorie.

Nei miei libri ho cercato di offrire le chiavi di interpretazione per la complessità degli intrecci planetari, salvo restando che queste chiavi ciascuno le deve usare caso per caso, senza dare a ciascuna di esse un valore assoluto.
Si possono analizzare, poniamo, gli aspetti Luna-Venere, o la posizione di Marte in casa ottava, ma nulla, in questa analisi, ha un valore globale.
Sebbene io, come molti altri colleghi, abbia presentato un ampio ventaglio di influenze probabili, o ipotizzabili, ogni singola ipotesi va inserita nel tessuto del tema da esaminare.
Un quadrato Venere-Luna,per esempio,assume un valore ben diverso per un Sole in Capricorno o per un Sole in Pesci,e a ciò bisogna sommare l’Ascendente, la disposizione dei pianeti nelle case,tutti gli altri aspetti che essi formano tra loro,l’eventuale prevalenza di valori affettivi o di valori dinamici o di valori razionali.

Altro elemento importantissimo, la necessità di tener conto di tutta la gamma simbolica di ciascun pianeta, sia preso singolarmente, sia nei suoi rapporti di aspetto.
Per esempio, nel succitato e ipotetico quadrato Venere-Luna, Venere rappresenta la bellezza,la salute, l’affettività o il senso estetico e la Luna rappresenta le capacità intuitive,la madre,la donna,l’infanzia,la sensibilità, il sonno o i sogni?
E come si combinano, grazie a un aspetto di quadratura, le simbologie prevalenti nell’una e nell’altra?
Potremmo infatti avere insonnia nervosa anziché madre poco affettuosa e scarsa sensibilità estetica (insomma cattivo gusto) anziché infanzia con salute cagionevole.

Ora, la struttura generale del tema può parzialmente aiutarci a ritenere più accettabile un’ipotesi anziché un’altra, ma solo, ripeto SOLO, nel campo delle probabilità.
Le uniche vere conferme su cui lavorare per un approfondimento dell’analisi tematica ci vengono dalla conoscenza diretta della persona interessata e da quanto essa ci rivela.
E qui ahimè,con tardiva sorpresa,mi rendo conto che le mie risposte alle lettrici e ai lettori di Sirio hanno talvolta generato equivoci.

Quando io parlo nei miei articoli, di un Giove in prima casa o di un marte Leso o di un Mercurio problematico,mi riferisco esclusivamente al Giove,al Marte o al Mercurio di quella data persona che mi ha mandato il suo tema o i suoi dati completi,e mi ha esposto,a volte con grande prolissità, la sua situazione e i suoi problemi.
In altre parole, io so già che quella persona è divorziata o malmaritata o frigida,o drogata o omosessuale o ossessionata dal terrore della vecchiaia, e in base a tale conoscenza posso dedurre che Venere ha assunto soprattutto il significato di bellezza in un caso e di affettività in un altro.

Capita invece che certi lettori diano a ogni mia interpretazione personalizzata un valore generale e, peggio ancora, assoluto (altro termine che detesto e rinnego).
Ed ecco alcune lettere che mi fanno trasecolare:
”Lei dice che Venere in decima dà il successo negli scritti, allora penso di abbandonare il mio impiego in un ipermercato per dedicarmi all’attività di romanziere”. ”La casa quinta rappresenta gli eccessi, il mio fidanzato l’ha molto lesa e ho paura che finirà col drogarsi”. “I rapporti Urano-Venere possono dare un’inclinazione all’omosessualità, il mio figlio ha appunto un quadrato tra i due pianeti e da quanto lo so, lo sorveglio notte e giorno”. ”Lei dice che la casa terza corrisponde al gioco d’azzardo,io infatti gioco volentieri a bridge ma adesso ho paura di sentirmi attratta anche dalla roulette e dallo shemin-de-fer”.


Confesso di essere, a volte, sopraffatta dallo sconforto, e dimenticherei volentieri questa ondata di angosce un po’ sciocchine. Ma poiché, dall’altra parte, mi batto perché chi mi segue riesca a raggiungere equilibrio e serenità, tenderò di spiegarmi una volta di più.
I temi natali sono unici e irripetibili per una ragione astronomico-matematica che rende uniche e irripetibili, di minuto in minuto, le posizioni planetarie; ossia, è impossibile che tutti i corpi celesti, da Plutone alla Luna, abbiano assunto in passato la sistemazione che hanno oggi a quest’ora, ed è impossibile che l’assumeranno in futuro, per quanto remoto.

Gli americani,che si sono divertiti a verificare questo fenomeno al computer, hanno infatti accertato che l’eventualità di posizioni planetarie identiche potrebbe verificarsi a distanza di decine di miliardi di anni, e il nostro sistema solare si sarà dissolto nell’universo molto prima.
E allora, oltre a tener conto di tutte le sfumature interpretative, già citate, che ci interessa nel contesto temporale in cui si è verificato. Per un ragazzo nato negli anni cinquanta, l’eventualità di drogarsi è teoricamente superiore a quella che si presentò per i nati negli anni venti.

Dall’altra parte, i nati negli anni venti videro moltiplicarsi l’eventualità di morire in guerra o in campo di concentramento. Ogni epoca, insomma,ha i suoi vantaggi e le sue pene e, a maggior ragione, ogni tema ha i suoi compensi e le sue possibilità di sfoghi liberatori.
Nessun lettore, nessuna lettrice di Sirio può ritenere valide per sé stesso le analisi che io propongo a una sola persona dietro sua precisa e dettagliata richiesta.
Temo che gli equivoci in proposito nascano da vari motivi: il primo è il puro e semplice desiderio di angosciarsi, desiderio che io non riesco proprio a capire, ma cosi diffuso da costringermi a prenderne atto.

L’esperienza mi ha insegnato che una vasta percentuale di persone in realtà ha una vita con problemi minimi, o addirittura senza problemi,e ne crea di completamente fasulli forse per non annoiarsi, o per sentirsi un po’ speciale, o per attirare l’attenzione. Certo, è pur vero che le amiche ti ascoltano più volentieri se gli racconti un dramma immaginario anziché dire che stai bene, sei allegra e hai appena finito di dare la doccia cantando.

Il secondo motivo, più complicato, è che l’angoscia nasconde a volte un desiderio represso, potrebbe essere il caso della giocatrice di brige (gioco dove è difficile rischiare fortune) che in un recesso segreto del suo cuore sogna ben più pericolosi tavoli verdi e approfitta di una frase generica di una innocente astrologia per sentirsi “condannata” a varcare le soglie dei casinò.
Potrebbe anche essere il caso della madre possessiva, che crea un qualsiasi pretesto per sorvegliare il figlio notte e giorno e finisce col scovarlo in un quadrato Venere-Urano (che può significare almeno dieci altre cose).

Un terzo motivo, cui ho già accennato altre volte, si aggancia al desiderio umano di scrollarsi di dosso le responsabilità attribuendole agli altri,o meglio ancora agli astri. “ Cosa ci posso fare se ho un quadrato Luna – Marte ?”.
Lei può fare molto,gentile amico,perché il tema natale predispone il nostro temperamento, ma noi questo temperamento ce lo gestiamo noi; e chi, poniamo, abbia scarsa simpatia per le donne, può imparare a controllarsi,anziché essere tentato di prenderle a schiaffi.
E chi, invece, ha preso troppi schiaffi da sua madre durante l’infanzia non ha diritto, a cinquant’anni, di ricorrere a questo lontano episodio per giustificare la sua scarsa voglia di lavorare.
Infine esistono, ahimè, persone eccessivamente impressionabili e con i nervi fragilissimi;costoro dovrebbero evitare di leggere non solo Sirio e i libri di astrologia,ma anche i quotidiani e i settimanali perché la scintilla che rischia di far esplodere le loro angosce ossessive può nascondersi dovunque, durante la celeberrima trasmissione radiofonica in cui Orson Welles descrisse una immaginaria invasione dei marziani, due persone si gettarono dalle finestre dei grattacieli di New York e, tornando ai nostri giorni, ci sono uomini e donne che dopo aver visto in televisione un documentario sull’Aids o sulle radiazioni atomiche perdono il sonno e l’appetito e finiscono dal medico.
Grazie al cielo, i rappresentanti di quest’ultima categoria sono molto pochi, però esistono, e possono solo rassicurarli dicendo che gli astri non possono provocare i nostri difetti o le nostre fortune senza la nostra collaborazione.

L’astrologia è una cosa seria perché non si presta né alle cialtronerie stregoneresche né ai ciechi fatalismi.
Chi mi conosce sa che, ho sempre rinnegato il carattere “catechistico” dell’astrologia tradizionale, il suo tono pseudoaristotelico che pretendeva di dare formule interpretative indissolubili.
L’astrologia è in movimento, in progresso e perennemente aperta a verifiche e discussioni, come è doveroso in qualsiasi disciplina con basi scientifiche (e lo Zodiaco è senza dubbio una base scientifica).
La stragrande maggioranza dei lettori di Sirio lo ha capito.
Spero di aver rassicurato quei pochi che invece continuano a leggermi come se fossi, ahimé, Tolomeo o Nostradamus.
Ma a chi proprio si ostinasse ad aver paura degli astri e di Virginia Woolf, do il consiglio di scordarsi di entrambi e di dedicarsi a più piacevoli svaghi.

Lisa Morpurgo
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